34. Abbiamo detto
che la comprensione di Nietzsche è connessa al concetto di
grandezza. Colli stesso lo afferma chiaramente: «il suo
discorso sembra essersi fermato sulla potenza, ma ciò non deve
ingannare; la potenza è soltanto il sostrato elementare, che
egli ha saputo mettere in chiaro, ma dalla potenza si distacca la
grandezza, e questo Nietzsche l'ha mostrato con il suo destino
terreno» (RE 122). La questione della grandezza è
importante anche per comprendere Colli. Vediamo qui brevemente il
tema centrale: la complementare opposizione tra grandezza e potenza,
nella sfera degli impulsi umani.
La questione è
di estremo interesse, dato che è posta nei termini di un'
ipotesi che riguarda la struttura metafisica. Colli si chiede che
cosa sia l'impulso della grandezza:
è esso «una volontà di potenza trasfigurata, o
forse una tendenza radicale a negare in blocco la vita, o infine una
spinta primordiale anteriore persino alla volontà di potenza»
(DN 100). Colli esclude le prime due supposizioni dicendo che
«l'impulso alla grandezza non muove contro la volontà di
potenza: la sua natura è differente, il suo tendere è
direzione opposta» (idem).
La
natura ambigua di Dioniso non permette di stabilire un prima e un
dopo o una gerarchia tra i termini contrapposti. Ma per stabilire se
la grandezza debba intendersi come una spinta anteriore e superiore
alla potenza, bisogna chiedersi se entrambe le sfere riflettono il so
strato metafisico. In altri termini: come possono scaturire da uno
stesso sostrato manifestazioni così diverse? Colli dice che la
radice dell'individuazione nel fenomeno è da ricercare nella
differenziazione che c'è in seno ai contatti, «tra
quelli che sono un giuoco, una danza, un riso di fanciullo e quelli
che sono oppressi dall'ostacolo più di quanto non sappiano
espandersi, in cui dolore e mancanza prevalgono» (RE 308).
Questa duplice natura metafisica, Colli l'ha individuata nei kuroi.
Nella
loro «ruvida nudità» egli scorge un richiamo
all'immediatezza, che si presenta carica di forti ambiguità.
Significativo per noi è il modo in cui essa può
decidersi: «quei muscoli di fatti sono tesi, rapidi a
slanciarsi subitaneamente, a sfrenarsi in uno scatto ... , con la
stessa prontezza e concitazione, con cui le anime dei kuroi,
che
indugiano nella recettività del sorriso, possono d'un tratto
scatenare pensieri ...» (FE 176). Dunque la potenza può
configurarsi come un impulso che si scatena all'esterno, ma qui trova
altre potenze che la ostacolano. La sfera dell'azione, i
comportamenti individuali e collettivi riflettono la parte del
groviglio metafisico in cui prevalgono dolore e mancanza. Lo slancio
violento che cerca una strada si perpetua nell'espressione come
volontà di potenza (cfr. RE 326).
La
grandezza invece è un impulso trattenuto, che tende a
sottrarsi a ogni tipo di conflitto. La caratteristica della grandezza
sembra essere la rinuncia all'azione, ma per Colli il distacco dalla
vita immediata ha un contenuto positivo, più di quanto non
lasci intuire la famosa definizione aristotelica, secondo la quale
grandezza d'animo sarebbe il rimanere indifferenti alla buona e alla
cattiva fortuna. «Staccata dal conflitto, raccolta in se, la
grandezza è pur sempre potenza, ma non consumata nella lotta,
non impegnata, non invischiata da altro, perturbata da contatto,
sforzo, tensione, partecipazione. Essa è sola, senza dualità,
contempla la vita, la riflette nella sua totalità, non è
un singolo nodo di lotta» (RE 122).
Riferiti
agli individui i concetti di grandezza e di potenza descrivono due
generi completamente diversi. Coloro che sono immersi totalmente
nella vita, che rimangono invischiati nei singoli nodi di lotta,
muovono in un quadro riduttivo: i loro confini sono la necessità,
la pena, il bisogno, la fatica. La vita intesa come conservazione
dell'individuo e propagazione della specie, traccia il limite
dell'uomo
economico, dell'uomo politico. Chi invece possiede una diversa
qualità dell'anima si distacca dalla vita, taglia «i
propri impulsi di appropriazione», giunge a una conoscenza
superiore, agisce e pensa senza finalità.
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